Il non ricordare e il non riconoscermi nel mio passato, continuando in questa serie di post controcorrente, con lo scopo di aiutarvi ad allargare la mente e la vostra visione di vita, a risvegliare lo spirito, non ho saputo non scrivervi subito due righe circa la cosiddetta felicità. Tutti ne parlano, tutti la vogliono, ma io non l’ho mai compresa, nè l’ho mai cercata. Per grazia di Dio, ormai i miei lettori lo sanno, fin da bambino non ho mai voluto soggiacere al pensiero comune, nè alla cultura dominante. Ho pagato tutto ciò sulla mia pelle, soprattutto nella nazione italiana in cui sono nato e vissuto, ma non ho mai voluto far parte della massa ignorante. Ricordo a tale proposito che un giorno andai a parlare con la mia direttrice editoriale, che mi faceva da madre spirituale, perchè volevo farmi monaco…conoscendomi mi disse ” so che saresti un bravo monaco ma riusciresti a obbedire a un capo, a un abate stupido? E ce ne sono tanti…” . Non la lasciai neanche finire..non sarei mai andato in un monastero! Dunque, tornando alla felicità, a parte dei momenti di piacere fisico, di tipo sensoriale e sessuale, dovuti alle nostre terminazioni nervose…io non so cosa sia la felicità. Voi la conoscete veramente ? Non comprendo e non ho mai compreso come milioni di esseri umani credono ancora che esista la cosiddetta felicità. Come si confondono con altri concetti illusori, non reali, ma ve ne parlerò in altri post. Purtroppo la maggior parte della gente vive l’intera esistenza cercando cose che non esistono. Moriranno e avranno sprecato una intera vita. Per sempre. Per mia fortuna e per grazia di Dio io non sono caduto in queste trappole che servono solo ai potenti di turno, che considero diaboliche. Provenienti dal Diavolo, da Satana. Io, invece, ho sempre creduto e cercato la serenità di spirito. E voglio dirvi che l’ho trovata. L’ho cercata tanto, ma per i primi quaranta anni, la trovavo e poi la perdevo, la afferravo e mi scappava, o la dimenticavo. Poi, dopo una crisi mistica ( un giorno vi parlerò delle mie crisi mistiche ), ricordo ancora l’angolo del locale nel mio eremo in cui sentii una sensazione strana, mai vissuta prima di allora, che non so oggi esprimere, di pienezza e di potente, potentissima calma interiore che mi invase. E da allora non mi ha più lasciato. Non mi ha mai abbandonato. E’ anche l’augurio che faccio a voi, cari miei discepoli, non cercate la felicità, che non si sa cosa sia e non esiste, ma la calma interiore. La pace del cuore. Avete in me un esempio. Che Dio ci protegga sempre.
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2 commenti
Non sono molto d’accordo con quello che dice Valerio, forse perché sono stata una bambina molto felice.
Ho anche scritto una fiaba, intitolata “la valle delle fate, nella quale un paragrafo è dedicato proprio al tema della felicita. In sintesi, secondo questa fiaba, la felicità è desiderare ciò che sia ha!
Questo, dal punto di vista umano. Per chi, come noi, segue un percorso spirituale il discorso di Valerio è pienamente condivisibile. Anche io, come lui, avrei voluto consacrarmi, ma avrei avuto esattamente gli stessi problemi di Valerio. Il rapporto con Dio ci dilata il cuore e ci apre ad una dimensione sovrumana, a prescindere dalle condizioni della nostra esistenza terrena. La felicità, dunque, secondo un’analisi più profonda, è la pace del cuore!
Pertanto ogni persona ricerca la propria felicità in base alla scala di valori che si pone. Dal punto di vista cristiano la felicità coincide con l’accettazione della croce segno dell’amore incondizionato di Cristo verso l’umanità. Le croci possono essere pesanti e insopportabili ma la fede e la grazia sovrabbondante oltre che la carità e la speranza rappresentano gli ingredienti essenziali per raggiungere la pace interiore. Grazie Valerio per avermi dato la possibilità attraverso riflessioni importanti di vita, di poter esprimermi con semplicità di cuore.