Per me e per chi mi segue da tempo attraverso i miei libri, il male esiste, è sempre esistito e sempre esisterà. Non apparteniamo a quella schiera di buonisti numerosa in questo periodo storico che fa credere che il male non esiste e che andremo tutti in paradiso. Al contrario, noi Albisettians crediamo in un Dio che ci giudicherà, una volta morti. Noi, come dicono le Sacre Scritture, abbiamo ancora il timore di Dio. Non per paura, ma per rispetto. Noi sappiamo che il male, soprattutto oggi in tempo di guerra, è nell’aria che respiriamo. La guerra ne è appunto la prova più evidente, più tragica ed eclatante. Ma noi lo abbiamo sempre saputo e tenuto in conto. Come il nostro saper di dover morire un giorno, come ho sempre scritto nei miei libri. Noi Albisettians non temiamo il male, nè la morte. Da tempo, in tutti i miei libri, vi ho insegnato a tenerli presenti e come affrontrali. Il male non va assolutizzato, altrimenti sarebbe impossibile da contrastare. Il male è reale, lo sfioriamo ogni giorno, nella cattiveria, nella maldicenza, nel pettegolezzo, nell’invidia, nella gelosia, ecc…Nella mia weltanschauung il male non è fuori dalla Storia, ma è, da sempre, nella Storia umana. Poi dipende da ognuno di noi saperlo tenere distante  e combatterlo, o soccombere ad esso. Dipende dal grado di consapevolezza spirituale raggiunto. Il male dunque è una responsabilità personale. Pensate che addirittura io credo che siamo venuti su questo pianeta per confrontarci con il male e imparare a riconoscerlo, trasformarlo, vincerlo. Solo così, una volta morti, torneremo alla casa del Padre e saremo festeggiati. Non siamo venuti sulla terra per caso, o per sopravvivere o solo per mangiare, bere, dormire, far l’amore o avere soldi e successo, ma soprattutto per vincere il male che c’è nel nostro cuore. Il resto è noia.