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Valerio Albisetti - Il viaggio della Vita

fuga

Molti miei contemporanei non vivono in modo vero, autentico, positivo, personale.
Tendono a fuggire da se stessi.
Dalla propria identità.
Forse preferiscono fuggire per non perdere la stima di se stessi.
Hanno paura di vedersi per quello che sono.
Credono di morire o di venire uccisi se emerge la loro vera natura, la loro vera personalità. Tutto ciò avviene, per lo più, in modo inconsapevole. Perchè colui da cui devono guardarsi è il loro stesso io, il dentro di loro.
Fuggono credendo di vivere, ma si illudono, sopravvivono.
Non vivono.
Piuttosto di porsi domande dirette sulle responsabilità delle proprie scelte e sulle loro conseguenze, invece di iniziare un lavoro di autocritica, di risignificazione della propria personalità, preferiscono ingannare se stessi. Pur di non riconoscere la propria incapacità alla responsabilità, accusano gli altri, i fattori esterni, situazioni, il destino….

    9 commenti

  1. Posso dire di aver sperimentato la terribile sensazione di quando si decide di terminare una fuga senza senso: ho iniziato a non potermi più guardare allo specchio, le bugie che dicevo a me stessa, intanto le dicevo alle persone care che avevo accanto, e questo vortice mi risucchiava, diventava più grande di me.
    Mi ero costruita nella testa un’altra me, non quella vera, nascondendomi dietro ad alibi poco credibili (il destino, una presunta visione del mondo materialista, falsa). Piano piano ho iniziato a far sciogliere la maschera di cera che mi ero costruita…e ho sperimentto la sensazione più brutta mai provata: mi sono sentita a pezzi, umiliata da me e anche dalle persone cui avevo mentito (giustamente). Morta. Avrei davvero voluto morire, avevo toccato il fondo. ma toccando il fondo, ci si può dare la spinta per risalire. è quello che sto cercando di fare, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, con qualche aiuto.
    Ma a volte mi chiedo: non è troppo tardi per me? Ce la farò a sopravvivere, nonostante tutte le brutture, di cui io sono la SOLA responsabile?
    Certo, mi dico…sono stata io a capire di dover cambiare, e sono contenta di averlo fatto, non tornerei indietro per nulla al mondo…ma in fondo, forse la mia vera domanda è: si può cambiare?

  2. Si vede che non leggi i miei libri, scherzo…ma in tutti i miei scritti sempre, dico sempre, ho parlato della mia convinzione che si può e si deve cambiare. Non solo. Per me è un concetto cosi’ fondamentale intorno al quale ho fatto ruotare l’intera mia esistenza e il mio pensiero. Potrei dimostrarti che nell’essere umano esiste, per definizione, la capacità di cambiamento. Purtroppo qui non posso dilungarmi. Poi sul fatto che sei tu l’unica responsabile, io non conosco nulla di te, ma già questa frase mi sembra un po’ onnipotente. Noi possiamo nulla, o poco. E tutto è mistero. Chissà….
    I sensi di colpa, tra l’altro, sono molto ambigui, possono diventare alibi…
    Cerchi invece, ed è il mio augurio, di interpretare l’oggi per poter trovare utili indicazioni per proseguire il viaggio…

  3. Grazie Valerio, innanzitutto per avermi dato risposta. Soprattutto grazie per le tue parole, i tuoi libri, i tuoi pensieri. Spesso li faccio passare e macerare ai miei studenti perchè restino nel loro cuore, nella loro vita, nella loro storia. Ho 41 anni, sono insegnante e vicedirettore di una scuola cattolica, quindi sempre a contatto tantissime ore del giorno con i ragazzi, i miei studenti, sono circa 500, li conosco tutti, nome per nome, volto per volto. Sono il mio respiro, la mia vita. GRAZIE alle tue parole, ho potuto con loro permettere che si aprissero i cuori, tante confidenze, tanti segreti, tante preoccupazioni e timori, e così è stato anche per i loro genitori. Non importa se questo ha suscitato invidia o gelosia da parte di qualcuno, so che la mia missione è lì, con loro e per loro. La preghiera che ho riscoperto come pregjiera di abbandono e di affidamento mi dà tanta carica e tanta fiducia, quella carica che spesse volte viene a mancare perchè i pensieri del maligno entrano prepotentemente nella mente per cercare di distogliermi dal Vero, dal Bene, dall’Amore. Ora senza la preghiera del cuore,la preghiera di abbandono so che non posso costruire nulla, sono ugualmente peccatore e le ferite del peccato le sento come un peso pungente, sono un pungolo, mi sento tanto reo e indegno di fronte alla bontà che mi ha usato il Signore, soprattutto attraverso la dolcezza materna e protettrice della Sua Madre, la Madonna. Voorei ancora credere sempre di più che la potenza di questa preghiera, di questo abbandono, di questa fiducia, possa investirmi e coprirmi per vincere quelle paure, quei traumi, quelle ferite sepolte,che sento ancora vive dentro di me e che di tanto in tanto come il pungolo di cui prima accennavo, raffiorano, anche solo per un attimo, per breve tempo, ma che sono lì per disorientarti,per farti inciampare, per farti vedere e credere vere le cose non vere. Ma è l’arte del maligno, sì lo so…. e sono sicuro che questa preghiera accorata, nel senso che nasce veramente dal cuore mi fa capire che la Grazia di Dio sovrabbonda dove c’è la debolezza umana.

  4. cara Laura se ti può essere d’aiuto le stesse cose che tu dici sono capitate in un modo o nell’altro anche a me e all’inizio leggendo i libri di Valerio e poi approfondendo la ricerca del mio vero sè ( mi scuserò Valerio se non utilizzo i termini appropriati )in altri modi sono giunto prima a far cadere la maschera o forse meglio sarebbe dire le maschere, e poi piano piano ho sentito una nuova forza, una nuova energia riemergere da angoli nascosti, la quale mi ha aiutato e mi sta aiutando a cambiare e per cambiamento intendo l’amare me stesso per quello che sono e non per quello che pensavo gli altri volessero da me…quindi Laura non disperare anche tu ce la farai.Piercarlo

  5. Bentornato!!! Mi iscrissi al suo famoso sito giusto i tempi della sua partenza…. è stata una piacevole sorpresa di speranza!
    La maggior parte delle persone temo, tende a vivere così al di là delle parole che usa e dei cammini spirituali intrapresi…la gente ha paura della verità ed è la sola che libera.
    Noi e chi ci sta attorno, perchè il vero dramma di chi non vuole vivere nella verità è che semina il disagio della menzogna anche nei rapporti altrui e non devo certo dirle io…
    Buon rientro e grazie-

  6. Carissimo Stefano che Dio ti benedica e ti colmi sempre dei doni dello Spirito Santo! Hai una grandissima e importantissima missione, anche dolorosa e non facile, ma ti prego abbi sempre coraggio con i “tuoi” ragazzi perchè la tua opera porterà molto molto frutto! Io ho 24 anni e a volte faccio così fatica a essere giovane…perchè non mi sento parte di questa gioventù completamente assorbita dalla superficialità…una volta me ne allontanavo, ora cerco (grazie anche ai preziosi libri di Valerio), nel mio piccolo, di avvicinarmi e testimoniare la fraternità e la pace amando quei giovani così “morti” e assuefatti dalle cose inutili.. Hai davvero una missione luminosa, abbi sempre coraggio e fiducia in Gesù che MAI ci abbandona! :-) Un abbraccio!

  7. Grazie Stefano! Sono anch’io un’insegnante di scuola cattolica e leggendo il tuo scritto mi ci sono ritrovata… per i ragazzi, con i ragazzi, anche se le gelosie e le invidie sono tante… ed è vero anche quando dici che loro sono “il mio respiro, la mia vita”. Ma i colleghi non capiscono, ostacolano, “tanto lei non ha famiglia, è ovvio che dedichi il suo tempo alla scuola”, “sta sempre con gli studenti”.
    Grazie, perchè mi hai ricordato che la preghiera è un sostegno incredibile. Me ne ero dimenticata. Katia

  8. Credevo di vivere e invece mi illudevo e sopravvivevo a me stessa. Dopo la crisi, dopo rivelazioni sulla realtà che avevo vissuto inconsapevolmente, negata e opportunamente nascosta dalla persona a cui mi ero consegnata senza alcuna difesa per 30 anni, vivo ancora oggi con un forte scollegamento dalla realtà.
    Ricollegandomi a quanto ho letto sopra, io invece, a parole, ho sempre pensato che sia possibile cambiare. Poi un giorno, ho sentito dire ad un sacerdote che la gente in effetti non cambia ma matura lentamenta. Quindi come fare? Come si fa ad entrare in contatto con se stessi per capire, per essere cosapevoli e presenti?

  9. la questione è complessa…io preferisco parlare di trasformazione, cioè della possibilità dell’uomo di trasformarsi, di cambiare..guai se non fosse così…penso alle migliaia di persone che ho incontrato e che ho aiutato in questo cammino…per me, tra l’altro, la trasformazione della propria personalità, è il motivo del mio esistere…
    Per quanto riguarda il come entrare in contatto con se stessi….è, come dicevo, una questione complessa, non complicata…cercherò di parlarne in altri articoli..ma forse, se leggi quelli già pubblicati, trovi qualche risposta…
    comunque scrivimi ancora in modo che possa capire di più il tuo pensiero…

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