Scusate, non voglio disturbarvi con troppi messaggi, ma leggendo i vostri commenti nei social dove sono presente, mi sto accorgendo che alcuni di voi non hanno letto tutti i miei libri. Ne ho scritti e pubblicati in Italia da ed. Paoline un centinaio, il primo fu pubblicato nel 1986 in occasione di un tumore al cervello che ebbi nel 1983, e in ogni libro ho sempre inserito alcuni messaggi. Non tutti. Così che bisognerebbe leggere tutti i miei libri per avere una una visione vera e piena della nostra spiritualità Albisettiana. Una vera e propria caccia al tesoro, perchè fui il primo a dare ai miei lettori il messaggio della nostra vita come un viaggio di senso alla ricerca del tesoro. Tanto che nel corso degli anni  ho chiamato i miei lettori in tanti modi, i Viaggiatori dello Spirito, i Cercatori di Senso, i Milites Dei, e altri che ora mi sfuggono. Dunque stanotte ho deciso di scrivervi più spesso i messaggi da questo blog che è divenuto il luogo dove ci incontriamo e ci parliamo e che rimarrà anche dopo la mia morte attraverso la Fondazione. Siete sempre liberi ovviamente di non leggermi. Vorrei oggi parlarvi allora di cambiare direzione se non l’avete già fatto leggendo tutti i miei libri. Ovvero, in questa società ci è sempre stato insegnato a guardare fuori di noi per sopravvivere, per avere potere, amore, successo, denaro, salute, felicità. Siamo stati dunque condizionati a credere che la vita provenga dal di fuori di noi stessi. Bene. Per la nostra spiritualità questa è una direzione sbagliata. Noi abbiamo scelto di dirigerci verso l’interno di noi stessi. Che appartiene all’invisibile, ma dove c’è il vero senso alle nostre vite fisiche, che sono poca cosa di fronte al regno spirituale che è il vero motore di tutto l’universo che ruota intorno al Centro, a Dio.  Bene lo so io che ho praticato per più di quaranta anni la professione psicoanalitica, ascoltando, trattando e curando la psiche umana. Psicospiritualità. Ho guarito tante persone con l’aiuto di Dio, ma solo con la consapevolezza spirituale si guarisce completamente.  Noi Albisettians crediamo di essere creature sacre e divine. Figli di Dio. In tutti noi esiste dunque una energia divina che avvolge tutto il nostro essere. Una parte di essa permette al nostro corpo fisico di vivere, di respirare,di tenere in funzione i nostri organi vitali. Mentre l’altra parte di questa energia, che è molto più grande e potente della prima, risiede nella nostra interiorità ed è la nostra parte spirituale. Ed è il luogo dove risiede il nostro Spirito, che è immortale e che alla morte della nostra parte fisica si libera e torna da dove è venuto, alla casa del Padre dove verrà giudicato per come ha condotto la sua ricerca e la missione per cui è stato inviato su questo pianeta. Per noi dunque è di vitale importanza rimanere sempre collegati all’energia divina che  abita nella nostra interiorità, che io ho chiamato da sempre nei miei libri “cuore” , intendendo ovviamente non il muscolo cardiaco, ma un luogo ideale della nostra interiorità spirituale. Il nostro compito, fin da giovani, è allora collegarci all’energia divina e farci guidare solo da essa. Solo così sentiremo dentro di noi un senso profondo e intimo di gioia, di felicità, di realizzazione. Noi dunque non prendiamo ciò dal mondo, ma da Dio che è in noi. O meglio, seguendo le indicazioni che ci dà continuamente la nostra parte interiore spirituale vivremo gli incontri con gli altri esseri umani in modo diverso. Noi non ci identifichiamo più nel nostro Io, nelle sue pretese narcisistiche e onnipotenti, ma nel nostro scopo che consiste nello spostarci da livelli di vita spirituale inferiori a quelli superiori, verso una sempre maggior consapevolezza spirituale finchè avremo  il corpo fisico, finchè vivremo su questa terra. Questo è il tesoro che cercavamo. Finchè nostro Padre ci chiamerà. In questa weltanschauung tutto cambia. Per esempio, quello che prima ci faceva soffrire, i pettegolezzi, le calunnie, i traumi, la cattiveria altrui o le nostre stesse cadute non ci fermano più. Anzi. Servono per avanzare sempre di più nel nostro viaggio di senso. Noi Albisettians non temiamo più il mondo, anzi lo usiamo per accumulare energia spirituale. La sofferenza ci dona energia nuova, al contrario dei non spirituali che la temono e la fuggono. Noi la combattiamo. E da ogni combattimento noi usciamo rafforzati. Siamo Combattenti dello Spirito.

Continua nel prossimo post. I vostri commenti sono ben accetti e mi indicano la direzione che devo prendere per esservi più utile. Grazie.