Da persona l’uomo di oggi tende a regredire a individuo insignificante, impaurito, di fronte a un mondo lontano, alienato, ostile. Si spoglia volentieri della propria consapevolezza, credendo di trovare un senso di sicurezza nel perdere la propria unicità e irripetibilità. Dimenticare di esistere, annullarsi, per non soffrire, per non scegliere, per non decidere, per non prendere posizione, consapevolezza. La mancanza di consapevolezza psicospirituale, del voler sapere di dover morire, porta a perdere la propria unicità e specificità, in modo da perdersi nell’altro, soprattutto in un potere esterno che, proprio perchè potente, dà l’illusione di rendere potente chi dipende da esso e si perde acriticamente in esso.
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2 commenti
“La prima constatazione all’inizio di ogni seria indagine circa la costituzione del proprio soggetto è che la confusione che oggi domina dietro la fragile maschera (quasi un flatus vocis) del nostro io viene, in parte, da un influsso esterno alla nostra persona. Occorre tenere ben presente l’influsso decisivo che ha su di noi quello che il Vangelo chiama “il mondo” e che si mostra come il nemico del formarsi stabile, dignitoso e consistente di una personalità umana. C’è una pressione fortissima da parte del mondo che ci circonda (attraverso i mass-media, o anche la scuola, la politica) che influenza e finisce per ingombrare – come un pregiudizio – qualsiasi tentativo di presa di coscienza del proprio io” (Luigi Giussani, “Alla ricerca del volto umano”)
Não se deve desanimar perante as dificuldades, nesta sociedade de hoje, por esse motivo lhe agradeço, as suas palavras que também me dão força para continuar. Obrigada por melhorar o meu dia a dia.
ester