E’ stata per me una lenta maturazione, passare da una generica apertura verso gli altri, da una innata gentilezza d’animo, a una vera e propria consapevolezza di amore verso tutti gli altri esseri viventi che mi circondano. Se penso alla mia esistenza qui sulla terra come un viaggio, mi accorgo che in ciò che incontro, nelle persone, nelle situazioni, nella natura, trovo indicazioni, segni per orientare meglio il mio cammino di crescita. Se penso che sono venuto sulla terra solo per migliorarmi, per ridurre al minimo il mio grado di nevrosi, allora gli altri diventano il luogo dove confrontare continuamente i miei egoismi, le mie ambizioni. Diventano terapeutici.
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3 commenti
Proprio ieri mentre sostenevo un esame all’università, una ragazza era nell’elenco prima di me, accompagnata alla cattedra dato che non riusciva a reggersi sola, ha sostenuto l’esame, e alla fine ai suoi amici e involontariamente a me, ha regalato un sorriso e uno sguardo in cui traspariva luce, vita. Chiesi al professore chi fosse, e ho scoperto che aveva la mia stessa età ma gli rimanevano da vivere solo qualche mese, è malata di sclerosi multipla. Ringrazio Dio per questa esperienza e desideravo condividerla con voi.
è un traguardo al quale mi piacerebbe arrivare.Perchè è segno di grande equilibrio e serenità di vita.Io mi trovo ancora a combattere con le mie chiusure e diffidenze.Spesso il rapporto con gli altri mi fa paura, perchè temo di essere limitata nella mie libertà dal giudizio degli altri,e questo toglie spontaneità e piacere alla relazione.Mi endo conto che dovrei liberarmi di questo pregiudizio.
daccordissimo!