Le dimissioni di Benedetto XVI, che nel mio twitter: @Albisetti, ho saputo in tempo reale, mi hanno confermato nella scelta che, nel mio piccolo, ho operato tempo fa, quando interruppi l’attività di psicoterapeuta di successo per potermi dedicare interamente al silenzio, all’isolamento, alla meditazione, alla preghiera e a testimoniare la mia fede con i libri, ne escono due ogni anno, pubblicati in Italia dalle Edizioni Paoline e questo blog. Mi hanno confermato in ciò che vado dicendo e scrivendo da venticinque anni. Il rapporto con Dio è personale e si svolge nel cuore di ognuno di noi. Il senso del limite. L’umiltà. L’abbandono del potere e dei privilegi. Il voler saper di dover morire. La grande libertà interiore. Il coraggio. Il percorso della consapevolezza spirituale. L’accettazione responsabile della malattia e della vecchiaia. Il prepararsi in silenzio e preghiera alla morte, al passaggio in un’altra dimensione. Il seguire con coerenza lo Spirito che parla continuamente al nostro cuore. L’affidarsi completamente al disegno di Dio, anche uscendo da un formalismo abitudinario della Chiesa. La rinuncia a ogni apparenza e a ogni sicurezza umana, confidando esclusivamente nella forza dello Spirito Santo.
E, sono convinto, che questo potentissimo gesto di morte, le dimissioni, produrranno un’intensissima ondata di rinascita e di vitalità nella Chiesa, e soprattutto nell’intera spiritualità umana. Grazie Papa Ratzinger.