Una volta che si è compreso che il mondo è essenzialmente buono, che dobbiamo ringraziare Dio di averci fatto nascere, allora è venuto, cari affezionati lettori, il momento di fidarci di noi stessi, soprattutto è venuto il momento di seguire la nostra vocazione.A un certo punto della nostra esistenza dobbiamo correre il rischio di fidarci di noi stessi.Rivendicare le proprie aspirazioni più profonde e cercare di realizzarle, costi quel che costi, al di là del denaro, del successo, della fama. Accettare l’imprevedibilità dell’esistere, per comprendere che gli ostacoli veri non si trovano all’esterno di noi, ma siamo spesso noi stessi. Noi cadiamo nelle trappole come il potere, il denaro, il sesso, perchè le viviamo come soluzioni, come compensazioni al nostro sentirci indegni, limitati, infantili, per aver perso il senso della nostra dignità di re, di figli di Dio. Nella vita cerchiamo disperatamente di non essere dimenticati, di non essere abbandonati. Spesso stiamo in coppia per illuderci di sentirci amati.Ci rivolgiamo alla psicologia che crede di spiegare tutto. Ma tutto risulta vano, effimero, limitato.Abbiamo dimenticato che da sempre c’è un Dio che ci ama, fin da prima che nascessimo, che ha voluto la nostra nascita per darci una ultima possibilità di crescere, che ci conosce uno ad uno, fin nel numero esatto dei nostri capelli. Ricordiamocelo.
1 Commento
Quanto vere sono queste parole, Grazie Valerio