In un momento in cui il cristianesimo è entrato in una fase di eclissi, ho pensato che una scrittura semplice, ma profonda; chiara, rispettosa del mistero, in uno stile che non è ecclesiastico, nè clericale, possa aver presa sulle persone che hanno iniziato una ricerca reale, un percorso autentico dell’anima. Sono convinto che oggi viviamo un tempo in cui la ricerca è inesistente o superficiale, molto esteriore, piuttosto che interiore.
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2 commenti
Vedo spesso la disillusione: la gente sembra non nutrire più alcuna speranza sul fatto che ci sia qualcosa o “qualcuno” da cercare. Eppure c’è tanta sete di “acqua viva”, ma spesso non ci si rende conto del fatto che il proprio cuore vuole quest’acqua e non tutto ciò che può distrarlo da queste unica ricerca veramente importante.
parlando con una persona religiosa mi ha confessato che la chiesa è un centro di interessi ancora oggi come la storia ci insegna ma mi ha anche detto che c’è un piccolo resto sincero fedele innocente giusto onesto coerente che davvero VIVE e mette in pratica ogni momento della vita l’unità con se stesso, la natura, con dio e gli altri. mi ha fatto molto piacere questa affermazione coraggiosa obiettiva senza ipocrisia. spesso il gergo ecclesiastico è ermetico enigmatico incomprensibile e d’elite quasi a non voler comunicare e condividere la conoscenza che tradotta nella vita genera davvero la fratellanza.perciò la semplicità della parola unita alla testimonianza di vita è spiritualità. il resto è prestigio.ricordo il film di ermanno olmi l’albero degli zoccoli questa famiglia povera di contadini mezzadri la mamma la sera rimboccando le coperte al bimbo dicono insieme un’ave maria pregando che il giorno seguente sia migliore forse con un paio di zoccoli per andare a scuola molto distante da casa fra i campi.