Ogni ora muoiono milioni di persone e milioni ne nascono. E’ una scena che prevede continue entrate e continue uscite. Anche noi siamo entrati in scena e prevediamo una uscita. Siamo unici e irripetibili. Per questo dobbiamo smettere di compiacere gli altri e smettere di seguire il conformismo sociale che ci impone di vivere in un certo modo perchè così fanno tutti. Io fin da giovane mi sono ribellato e ho capito che dovevo cercare la mia via, il mio cammino spirituale, non sostituibile e non delegabile. Credo in un Dio che un giorno ci giudicherà uno ad uno. Perchè conosce perfettamente il numero dei capelli di ognuno di noi. E ci chiederà se abbiamo portato a termine la missione spirituale per cui ci ha fatto nascere e non gli importa se siamo maschi o femmine, se siamo sposati o no, se abbiamo figli o no. Conterà soltanto se siamo vissuti con libertà e mantenendo integro il nostro valore interiore. Il nostro sè spirituale è eterno e invisibile. E per fare ciò dobbiamo non rimanere legati alle cose del mondo. Neanche alle persone. Possiamo amarle , ma mai imporre loro di amarci. Dobbiamo imparare a distaccarci. Per esempio, oggi dopo aver letto questo post, andate a vedere le cose che possedete e non usate più e regalatele. Io sempre, al cambio di stagione, regalo sempre i vestiti che non uso più. Tengo solo l’essenziale. Fate così anche per altre cose. In questo periodo, ormai nell’ultima parte della mia vita terrena, ho costituito una Fondazione a cui vanno tutti i mie beni posseduti. Man mano che invecchio mi alleggerisco, così ho sempre pensato, così ho sempre sognato di invecchiare. Ridurmi all’essenziale. E andare via leggero. Si cammina meglio. Non portiamo via niente quando ce ne andiamo. Tutto rimane qui. Va via solo l’anima. La parte più importante di noi. La nostra essenza. Immutabile. Eterna. Se poi qualcuno di voi che mi legge è giovane allora questi consigli sono prematuri. Io ho sempre scritto che il mio eroe può usare la prima parte della sua vita per costruire la torre, ma nella seconda parte deve essere capace di scendere dalla torre, deve abbandonarla. Ebbene vedo molti che hanno costruito, ma pochi, molto pochi, sono riusciti a scendere. A lasciare. Che pena mi fanno questi vecchi che non lasciano! Vanità delle vanità. Non sanno quello che fanno. Ma il mio Dio non li perdonerà..saranno giudicati come empi dalla adunanza dei giusti e saranno spazzati via come pula al vento.
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4 commenti
Caro Valerio, vorrei comprendere al meglio questo tuo pensiero. Compirò settanta anni il prossimo settembre.
Mi è stato chiesto di impegnarmi nel sociale, per cui mi hanno nominato presidente della Fondazione Casa di Riposo della mia città. Naturalmente il mio impegno è di volontariato puro, poiché non percepisco alcuna indennità, anzi, pago di tasca mia l’assicurazione. Che ne pensi di questo mio impegno? Cordialmente. Valentino
Grazie Valentino per leggermi e seguirmi da tanto tempo…e grazie anche per la testimonianza della tua nomina a Presidente..a dimostrazione che stiamo percorrendo la stessa strada..Assolveremo alla nostra missione finchè Dio vorrà. Un abbraccio forte di cuore mio buon amico compagno di viaggio! Che Dio ti rrnda merito e ti protegga sempre.
grazie della bellissima riflessione, Valerio. Hai esposto in poche righe l’essenza della vita
Grazie Stefano per concordare con la mia visione di vita..compagni di viaggio..mano nella mano..un giorno ci incontreremo.