Ieri guardando il mio smartwatch mi è venuto il pensiero di riporlo quando faccio dei lavori in giardino. E’ stato, ricordo, un pensiero forte, intenso come se dovesse accadere qualcosa di brutto al mio orologio. Sorrisi, pensando che a volte ci vengono pensieri strani e l’ho tenuto al polso. Non dovevo fare alcun lavoro gravoso e non capivo il perchè mi fosse venuto quel pensiero come fosse un avvertimento. Stamane sono andato in giardino a cogliere rose, mi piace metterne sempre qualcuna sul tavolo mentre faccio colazione e…l’orologio non era più al mio polso ! Sono corso in giardino a cercarlo…ho guardato dappertutto inutilmente ..dopo circa mezz’ora l’ho visto nascosto dalla terra appena smossa. L’ho pulito..ma non funziona più. Ora è sulla mia scrivania e vi rimarrà finchè vivrò a ricordo di quanto mi è successo e che devo dare sempre ascolto ai miei presentimenti. In fondo, vi ho sempre detto in tutti i miei libri, che l’universo in cui viviamo è molto più complesso di quanto abbiamo creduto finora. Vi ho parlato delle coincidenze significative; dei flussi di energia, senza che noi ci accorgiamo e per ora non visibili ai nostri occhi, ci attraversano continuamente; della natura, soprattutto quella incontaminata che ci fornisce enormi dosi di energia spirituale vitale; e infine che dobbiamo prestare attenzione all’intuizione perchè ci fa entrare in un universo invisibile e ci avverte di ciò che deve ancora accadere. Dobbiamo prestare attenzione ai segni premonitori.
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5 commenti
Sono d’accordo con lei carissimo Valerio. Ascoltare sempre le proprie intuizioni. È bellissimo il suo roseto e mettere alcune rose in un vasetto al momento della colazione, è un segno di positività, di bellezza della natura per iniziare al meglio la giornata. Grazie.
Purtroppo sono un po’ansiosa e i miei presentimenti sono spesso negativi, per cui a volte di proposito non li ascolto e per fortuna si rivelano poi sbagliati.
Io non ho più un giardino che vent’anni fa avevo, ma ho un terrazzo che ho riempito di vasi e vasetti e adoro le mie piante. Ogni mattina, appena alzata, vado sul terrazzo e tocco le mie piante, tolgo loro le foglie brutte, innaffio, sposto al sole quelle che necessitano di sole…per me è una vera carica di energia e ringrazio Dio per avermi dato questa passione.
Concordo in pieno con quello che dice Valerio e cito due esempi tratti dalla mia vita, con conseguenze ben più gravi:
- Una volta, quando ero al liceo, mio padre mi disse di scendere prima di lui e mamma per iniziare a scaldare il motore della macchina ed io così feci. Poco dopo, arrivarono loro e io, per caso, li guardai dallo specchietto retrovisore: li vidi così belli ed eleganti! Ma una voce interiore mi disse: chissà che fine fanno? Dopo poco più di un anno, il loro matrimonio entro in crisi a causa dell’intervento di una terza persona che ebbe effetti nefasti. Loro morirono, a distanza di due anni l’uno dall’altra circa 15 anni dopo;
- un caso più recente, si è verificato durante la pandemia: avevo una relazione con un uomo che amavo molto, ma con il quale non convivevo. Non so per quale motivo, mentre passeggiavo intorno a casa mia, mi ritornavano spesso le parole de “la canzone dell’amore perduto” di F. De André. Non capivo per quale motivo. Appena terminato il lockdown, lui mi disse che la nostra era una relazione affettiva, ma non di coppia e che non era più innamorato di me. Fu un colpo difficile da digerire e ci misi molto tempo. Oggi siamo ancora molto amici, portiamo avanti la relazione d’affetto e ci vediamo ogni fine settimana. Per me va bene così, ma quelle parole furono una premonizione!
Bellissima e preziosa testimonianza ! Grazie Maria..un abbraccio.
Ricordo anche che, a gennaio 2020, vedendo le immagini di Wuhan, notai molte persone con le mascherine e pensai: “ma perchè non le compriamo anche noi?
Basta che qualsiasi persona, anche “insignificante” (nel senso che passa inosservata), che venga dalla Cina in Italia, potrebbe scatenare questo virus misterioso, non sappiamo con quali conseguenze. Meglio, allora, preparare le armi prima che scoppi la guerra, ossia armarci tutti di mascherina per evitare il peggio!”
Cercai le mascherine nella farmacia di una stazione ferroviaria a Roma, ma erano finite!
Capii, dunque, che qualcosa non andava. Non mi arresi e le cercai fino a quando le trovai!
Non riuscii, però, ad evitare il peggio, purtroppo.