Ancora una cosa..per esempio i buoni propositi devono essere fatti con parsimonia.
Il buon proposito se non fatto con determinazione e concentrazione può rivelarsi una trappola. Può diventare un alibi , una giustificazione.
La mente è molto astuta.
Bisogna, allora, spostare il livello di combattimento.
Da teorico a pratico.
Quando stiamo facendo un buon proposito sarebbe bene associarlo a un atto pratico, abitudinario e semplice, come può essere il lavarsi i denti, il chiudere o aprire una porta, il guardare l’ora, ecc….
Così facendo diventa un autocondizionamento psicospirituale di grande potere.
E, dopo un po’ di tempo, opera senza che ce ne accorgiamo.
2 commenti
Se i pensieri negativi sono ossessionanti, credo che sia difficile associarli ad un semplice atto pratico. Inoltre il buon proposito, come dici, deve essere certo per iniziare un combattimento vero. Il problema è anche evitare di avere una duplice volontà, quella di desiderare il superamento del pensiero negativo e quella invece di crogiolarsi dentro.
E’ un lavoro su noi stessi che, in seguito, si rifletterà positivamente anche sugli altri. Dobbiamo solo essere costanti nel tempo e….se a volte viene meno ….perdonarci!!
Un saluto affettuoso Rosanna